domenica 15 novembre 2009

The Addiction o della dipendenza dal Male


The Addiction, Abel Ferrara (1995)
Il fenomeno del vampirismo - per la sua natura ambigua e sospesa tra due modi dell'essere (vita e morte) - diventa un punto d'osservazione privilegiato. Dalla terra di nessuno, dei non-morti (o non-vivi...) il panorama si apre su un abisso. L'abisso della non esistenza che è sempre davanti al nostro ego e che l'uomo crede di poter affrontare solo narcotizzandosi, sviluppando una dipendenza.
L'irruzione del Male nella vita dell'uomo produce uno strano effetto: porta sì alla morte, ma è anche un'occasione per conoscere la propria natura. Ed è una natura irrimediabilmente malvagia, stigmatizzata dal bisogno.
Prima di affondare i denti e propagare il contagio della coscienza oscura di ciò che si è nel mondo della paura e del bisogno, il vampiro chiede alla sua vittima di cacciarlo, di mandarlo via "ma volendolo veramente".
Nessuno ci riesce. L'unico che lo fa è un prete che non esercita la forza di volontà, ma la volontà stessa, quella "filosofica", quella di colui che è un tutt'uno con se stesso e con l'Essere.
Girato in bianco e nero. La protagonista è stupenda. Da vedere...

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